Spettacolare tour del Corriere
Il futuro è alle porte
- La corsa all'attico degli imprenditori veneti
- Lusso, ormeggi e piscina Il porto-parco piace a inglesi e olandesi
- Spritz, chioschi e pareo la nightlife è al tramonto
- Sfida a Salsomaggiore, Miss Italia per portare la «dolce vita» a Jesolo
- «Pochi investimenti, si pensa solo al lido. Paese trascurato»
- In piazza Primo Maggio un comitato cerca di promozionare l’area dello shopping come un «centro commerciale a cielo aperto», un’iniziativa di marketing — su cui stanno lavorando anche molte città — per rilanciare i negozi del centro storico. Non tutti, però, la pensano allo stesso modo e si ritorna al nocciolo della questione: il paese dovrebbe ampliarsi per salvare il commercio da una crisi che minaccia nuove chiusure: «Il lido è cresciuto notevolmente in questi anni ed ora è tempo di pensare al paese, coinvolgendoci nelle scelte che ci riguardano — dice dal canto suo il calzolaio Gianfranco Spinelli —. Mi spiego meglio: così facendo i nostri incassi sono diminuiti, oltre alla crisi questa situazione ha messo in ginocchio varie attività, la gente non viene qui perché è scomodo, tra sensi unici e la difficoltà di lasciare la macchina in zona, i parcheggi sono tutti a pagamento. I residenti si rivolgono sempre più alle attività del Lido, così si rischia di far morire il paese. Bisognerebbe riaprirla, bisogna aumentare la popolazione del paese per portare ossigeno al commercio».
Cortina d'Ampezzo
09:51 ECONOMIAL’agorà dei Vip di fronte a nuovi ricchi e viaggi low cost: «Riqualificarsi con un occhio a tradizione e cultura» di Marco de' Francesco
Porte aperte, invece, ad ampliamenti di attività alberghiere. «Sino al 30%, con un tetto di 8mila metri cubi - continua Verocai - oppure sino a 1.800 metri cubi; in entrambi casi, dietro obbligo di osservare standard qualitativi e impegno per un numero determinato di settimane di apertura». Tutto semplice? «Macché - replica il presidente dell’Associazione albergatori, Roberto Cardazzi -: le autorizzazioni prendono la via di Venezia, e i tempi si allungano». Una politica di piccoli passi contraddetta solo dal progetto di tangenziale, «eredità di precedenti amministrazioni - spiega il sindaco - che si è cercato di rendere meno impattante»
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