Inserzione testata

Colonna editoriale

EDITORIALE - C'è crisi. A Jesolo c'è sempre meno richiesta. Molti stanno abbandonando la località. Si è sentito affermare in maniera categorica che è impensabile la costruzione di ulteriori complessi alberghieri od extra alberghieri. L'attuale ricettività di Jesolo è più che sufficiente, perchè l'arenile non puo' ospitare oltre il numero concesso, anche per garantire un certo equilibrio alle aziende esistenti per gli anni a venire. Vorremmo, se possibile, iniziare un piccolo ragionamento su questo tema. Se non fossero sorti, tanti e tali alberghi vent'anni fa. Se non fossero sorti nè bar, nè condomini, nè negozi e coloro i quali rappresentavano allora le aziende esistenti non ne avessero permesso la costruzione, cosa sarebbe di Jesolo oggi? Ed inoltre... (segue pagine interne)

IL TERRITORIO ABBANDONATO: ...Non c'è disastro o calamità naturale infatti che possano essere relegati nella dimensione biblica della fatalità, senza chiamare in causa le responsabilità o quantomeno le corresponsabilità dell'uomo, l'uomo di governo e l'uomo della strada, il potente e il cittadino comune. Vittime, feriti e dispersi; frane, smottamenti e alluvioni; danni e rovine non sono altro che il triste risultato del combinato disposto tra la furia degli elementi e l'inerzia o l'incuria degli esseri umani. Tutto è, fuorché emergenza: cioè eventualità imprevista e imprevedibile, caso fortuito, accidente della storia... Giovanni Valentini - la Repubblica - 3 marzo 2011

domenica 31 agosto 2014

Lifestyle bambini e stangata di inizio scuola. Ogni famiglia spenderà in media 840 euro

Astucci, diari, zaini e i costosi libri di testo: arriva la mazzata settembrina. 
Prezzi in aumento rispetto al 2013

Inizia la scuola e arriva la solita mazzata settembrina: 
la riapertura delle scuole coincide con quella dei portafogli.

Libri, zaini, diari, astucci e matite rischiano di trasformarsi in un salasso. Secondo le stime del Codacons il corredo scolastico quest'anno costerà il duer pecento in più rispetto al 2013. Una famiglia media, dunque, dovrà mettere in conto una spesa annua compresa  tra i 450 e i 490 euro a studente, a cui va aggiunta una spesa media per i testi scolastici tra i 300 e i 350 euro, a seconda della scuola e del livello di istruzione, per un totale che va dai 750 agli 840 euro a studente, ma che può anche raggiungere i 1100 euro a ragazzo.
"Il ministero dell'Istruzione - attacca il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - deve intervenire per contenere la spesa delle famiglie e impedire i rincari dei testi scolastici e lo sforamento dei tetti massimi fissati dallo stesso  dicastero. La stangata che attende gli italiani sul fronte della scuola, infatti, minerà i consumi in altri settori, perché le famiglie sempre più in difficoltà saranno costrette a rinunciare ad altri acquisti per poter mandare i propri figli a scuola,  con evidenti danni per il commercio e l'economia nazionale".

Tutti a scuola! 

Per rendere più allegro lo squillo della campanella, ecco le nuove e supercolorate collezioni di zaini, astucci, diari e accessori



Sono ispirate al mondo dei cartoon e degli animali, ma anche al regno delle favole e del fantasy lenuove collezioni scuola 2013/2014.  
Fra le proposte gli zaini reversibili due-in-uno, in tinta unita o fantasia, per scegliere ogni giorno la propria versione preferita. Per non affaticare la schiena ci sono gli zainetti che si trasformano in trolley, da utilizzare anche in viaggio
Diari e astucci si possono personalizzare con adesivi e coordinare con matite accessoriSupereroi e personaggi delle fiabe Disney i protagonisti delle linee per maschietti. E per le fashion girl ci sono le copertine e gli astucci glitterati o decorati con perline e strass e le linee dedicate al mondo delle principesse. 
Leggere valigette portatutto e cartelline coloratissime aiutano a tenere in ordine fogli e appunti. Per l'ora di disegno ci sono i kit ricchi di pennarelli e matite colorate. E fra le novità anche le penne che fanno le bolle di sapone, per divertirsi con i compagni di classe durante la ricreazione!

VF

Un miliardo per l’Alta Velocità Nuovo tracciato per Tessera

Marchi: «Passo fondamentale per la modernizzazione. Il Comune è contrario? Tanto ne parleremo con il nuovo sindaco...»

VENEZIA — Come preannunciato lunedì da una nota congiunta del ministero delle Infrastrutture e del Gruppo Fs, il ministro Maurizio Lupi e l’ad delle Ferrovie Michele Elia hanno firmato ieri, nella cornice del Meeting di Cl a Rimini, l’intesa per il futuro approdo dell’Alta Velocità negli aeroporti di Roma-Fiumicino, Milano-Malpensa e Venezia- Tessera. «Entro la fine del 2014 vogliamo avere da Fs gli studi di fattibilità - ha detto Lupi -. Bisogna passare dalle parole ai fatti. Era una vergogna che i nostri principali aeroporti non fossero collegati con l’Alta Velocità». La spesa, ha poi spiegato il ministro, è stimata in circa tre miliardi: un miliardo ciascuno per gli scali di Milano e Roma, poco meno per Venezia. All’accordo del Meeting era presente anche il presidente di Save, Enrico Marchi.
Soddisfatto? «Più che soddisfatto, sono orgoglioso. Non capita tutti i giorni che Venezia sieda accanto a Roma e Milano, protagonista di un grande progetto strategico non solo per il capoluogo lagunare o per il Veneto ma per l’intera nazione. E’ un risultato straordinario, un passo importantissimo per la modernizzazione dell’Italia».
Come si è arrivati a questa firma? L’accelerazione è stata per molti versi inattesa. «In realtà ci stavamo lavorando da tempo. Mi sono incontrato più volte con Lupi, ne ho parlato con Elia e, ovviamente, non mi sono lasciato sfuggire la chance di discuterne con il premier Matteo Renzi l’ultima volta che è atterrato a Venezia, in occasione del Digital Venice».
C’è chi dice che l’Alta Velocità fin sotto l’aeroporto non sia indispensabile, che in Europa ce l’hanno solo Francoforte e Rotterdam mentre tutti gli altri scali funzionano comunque con i convogli express... «Non è vero, a memoria conto sette esempi solo in Germania. L’orientamento è quello e non perché lo dice Marchi ma perché lo dice la Commissione europea: i core airport devono essere collegati all’Alta Velocità. Venezia, in particolare, è crocevia del corridoio Mediterraneo e di quello Baltico. Per noi è un’occasione irrinunciabile per fare del Marco Polo un vero polo intermodale ferro-aria. Le faccio un esempio: da noi arrivano ogni giorno dieci pulmini da Lubiana. Domani potrebbe utilizzare il treno. Con la Tav il nostro bacino si allargherebbe da Brescia alla Slovenia».
La fermata a Mestre non era sufficiente? «Si punta a portare la Tav fuori dalle città, come dimostra anche il progetto di Vicenza, che difatti ha la fermata in Fiera. Comunque valuteremo i flussi di traffico e studieremo eventuali collegamenti secondari».
La soluzione prescelta è il tunnel sotto la gronda lagunare? «Se penso che le prime proposte che mi sono state fatte dalle Ferrovie risalgono al 2001... Ora ci concentriamo su un tracciato meno impattante del tunnel, che dalla linea dei bivi scende verso l’aeroporto e poi risale continuando lungo la Venezia-Trieste. Tessera non sarà dunque stazione di testa ma passante e proprio lì sta la differenza con l’ipotesi dell’ex commissario Mainardi. Di qui a di- cembre, comunque, lavoreremo fianco a fianco con Rfi, non accetteremo ipotesi “chiavi in mano” ».
Quanto costerà? «Tra 700 e 800 milioni». Save è disposta a cofinanziare? «Non ne abbiamo ancora discusso ma sì, se ne può parlare se ci sarà la possibilità di inserire l’opera nel contratto di programma. Abbiamo già dimostrato la nostra disponibilità in tal senso in passato, studiando soluzioni in project sull’esempio della Perpignan-Figueres. Poi non scordiamoci i fondi Ue, la Cassa depositi e prestiti, il fondo Margherita (fondo europeo) ».
Resta nero su bianco la contrarietà del Comune, anche se oggi è commissariato. «Al momento è un dettaglio ininfluente. Il Comune sarà interpellato quando ci saranno il progetto di Rfi e il via libera del ministero, dunque ad aprilemaggio, dopo le elezioni. Ne parleremo col nuovo sindaco».
Il costo oggettivamente alto, la complessità del progetto, l’annunciata opposizione del territorio. Non sarebbe stato meglio puntare su una soluzione low cost? Così non rischia di arenarsi tutto? «Questo tracciato si può fare in due fasi funzionali. Il primo stralcio ricalca sostanzialmente la Smfr, con una curvatura leggermente diversa, non costa più di 220 milioni ed a quel che mi risulta è già finanziato. Il secondo si può fare anche più avanti, quel che è importante è avere una prospettiva di lunghissimo periodo ed evitare progetti che possono castrare il successivo sviluppo dell’infrastruttura, che deve poi proseguire verso Trieste. I soldi? Abbiamo buttato al vento 1,5 miliardi per la progettazione del ponte di Messina, penso che 800 milioni si possano investire sulla Tav nel terzo scalo italiano».
Quando vedremo l’opera realizzata? «Non faccio previsioni, a questo punto mi accontento dei piccoli traguardi. Il primo è a dicembre. In questi giorni assistiamo ad un grande dibattito sul futuro di Venezia: questa è un’occasione irripetibile, un fatto concreto tra mille parole».
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Pronto soccorso, in Veneto da domani si cambia «Codici bianchi entro 4 ore»


Un termine massimo all’intervento dei medici. Parte il «progetto accoglienza» con gli steward per i pazienti

VENEZIA — Partirà lunedì, nei 75 reparti di pronto soccorso del Veneto, la «rivoluzione dell’accoglienza», come l’ha battezzata il governatore Luca Zaia. Si tratta di un progetto da 2 milioni di euro messo a punto dalla Regione per migliorare l’attesa dei pazienti, in particolare quelli a cui viene affibbiato il «codice bianco», timbro che se da un lato solleva dall’ansia (corrisponde a cure non urgenti, il malato avrebbe potuto tranquillamente rivolgersi al suo medico), dall’altro segna in molti casi l’ingresso in un labirinto dal quale si esce a fatica, dopo ore ed ore di estenuanti: «Scusi, quando tocca a me?», superati a destra e a sinistra da nuove (vere) emergenze. Proprio sul fronte dei tempi si aggiunge un’ulteriore novità e cioè la delibera di indirizzo che indica ai primari di pronto soccorso, come termine massimo per i «codici bianchi», quattro ore, arco entro il quale il paziente deve essere ricevuto, diagnosticato, curato e rispedito a casa.
«L’obiettivo, in realtà, è di chiudere entro un’ora il 90% dei “codici bianchi” – spiega Zaia – ma ci si siamo tenuti larghi perché ci possono essere anche casi più complicati». Aggiunge il responsabile del Suem 118 Paolo Rosi: «Detto che già oggi i tempi medi d’attesa nei reparti del Veneto sono tra i più bassi
d’Europa insieme alla Germania, l’evoluzione del progetto sarà monitorata da un osservatorio regionale che ci dirà se e dove intervenire con correzioni tanto nell’organizzazione quanto negli organici». Nessuna sanzione, insomma, se il tetto delle quattro ore non sarà rispettato: «Diciamo che tutto è improntato ad un modello di collaborazione solidale» sorride il governatore. Il segretario generale della Sanità Domenico Mantoan ha già incontrato i primari e avverte: «Il progetto accoglienza impone una complessa riorganizzazione non solo dei pronto soccorso ma di tutti i reparti ospedalieri, ad esempio ortopedia, pediatria, urologia, che si dovranno piegare alle esigenze di razionalizzazione dell’attesa. Servirà poi un vero e proprio investimento culturale sul personale extra medico, dai tecnici di radiologia alle ostetriche, passando per gli infermieri» la cui dotazione minima, peraltro, dal primo gennaio 2016 diventerà standard di accreditamento sia per le strutture pubbliche che per le cliniche private (il requisito sarà decisivo per ottenere dall’Ue i rimborsi per le cure prestate ai pazienti in arrivo dall’estero).
«Gli obiettivi di questa iniziativa sono essenzialmente tre – spiega Zaia -. Uno: abbattere le liste d’attesa. Due: evitare di svilire le cure, che sono sempre al top, con accettazioni e attese non all’altezza dei nostri standard di qualità. Tre: realizzare un triage davvero efficace, che indichi ai pazienti i reparti più appropriati, penso a pediatria o ginecologia, evitando ingorghi in pronto soccorso». Un ruolo decisivo in tal senso sarà affidato agli steward che già hanno fatto capolino in alcuni ospedali, come Conegliano, dove nelle ultime settimane è stata avviata senza clamore la sperimentazione. Al grido «i medici devono restare negli ambulatori» la Regione ha già formato per questo ruolo 380 persone, avviando corsi per altre 60 e preparandosi per metà settembre a mettere in pista anche i neo laureati («La loro gavetta deve iniziare dalla sala d’attesa» sentenzia Zaia), lasciando le porte aperte ad eventuali associazioni di volontariato che volessero unirsi. Ci saranno anche alcuni piccoli interventi infrastrutturali, per rendere più accoglienti i locali: dalla tivù ai giornali, dai distributori d’acqua gratuita alle prese per ricaricare smartphone e tablet, fino al wi-fi laddove sarà possibile.
«Il paziente è il protagonista ma va data attenzione anche a chi lo accompagna, che spesso è la persona che più facilmente dà in escandescenze se i tempi si allungano – continua il governatore -. Pensate agli aerei: i passeggeri stanno seduti, pensano a tutto le hostess. Così sarà in pronto soccorso, gli steward dovranno essere sempre a disposizione. Faremo delle ispezioni, voglio vedere la gente sorridente e se non sarà così (testuale, ndr.) spacco tutto». Alla soddisfazione generale dei vertici di Palazzo Balbi (vedremo alla prova dei fatti se sarà altrettanta in corsia), si aggiunge quella dell’assessore alla Sanità Luca Coletto: «E’ il primo progetto di questo tipo in Italia e conferma una volta di più l’eccellenza del sistema sanitario del Veneto. Un ultimo dato da non trascurare: miglioriamo l’efficienza del servizio senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Non ci sono nuove tasse e restiamo l’unica Regione d’Italia senza addizionale Irpef ».

Vacanze a misura di single

"Necessità di uscire dal virtuale per stringere contatti", così le definisce Francesca Ferretti che da cinque anni guida gruppi di persone che hanno scelto di partire da soli. Non solo un modo per incontrare l'anima gemella, quanto la possibilità di conoscere nuove persone. Le storie dei viaggiatori
di GLORIA BAGNARIOL e MARCO FAGNOCCHI




Francesca, una Tour Leader storica

"Hai visto come siamo speed?" “Ok! Vi amo già! Speed arrivo! Era il 2009”

Una Tour Leader storica per Speed Vacanze, la favolosa Francesca! Conosciamola bene grazie a questa intervista... e ancora meglio in vacanza!
francesca Ferretti speed vacanzeNome: Francesca 
Soprannome: chiamatemi… “squatter” !!! :-)
Segno zodiacale: Acquario
Segni particolari: Una voglia di latte e caffè infinita sul polpaccio
Colore preferito: Rosso
Canzone del cuore: Ne ho una per ogni estate
Film preferito: Profondo blu
Il tuo cocktail: Long island
Cinque aggettivi che ti descrivono: Colorata, estroversa, camaleontica, lunatica, inguaribile romantica
Cane o gatto?Cane 
Diavolo o acqua santa?:Acqua santa vestita di rosso!
La tua filosofia di vita in una frase: Volere è potere
L’inizio della storia con Speed Vacanze: Incuriosita da un annuncio ho mandato il mio cv… Dopo soli 5 minuti mi arriva una chiamata, era il capo : "Hai visto come siamo speed?" “Ok! Vi amo già! Speed arrivo! Era il 2009”
L’episodio più divertente legato a Speed Vacanze:Villaggio a Stintino. Guido il gruppo verso l'anfiteatro per uno spettacolo. Le luci erano già spente e lo spettacolo iniziato. Salgo sul primo gradone, mi giro verso il gruppo e incito "Seguitemi ragazzuoli!" faccio un passo in avanti e booooom… 3 secondi dopo ero spalmata per terra in mezzo ai gradoni! Lo spettacolo viene interrotto, luci accese in sala... io alzo la mano "Tranquilli , tranquilli, sto bene... guido un gruppo!" 
Il luogo più suggestivo visitato con Speed Vacanze:L’Alhambra a Granada.
Essere single è bello perché: Perché ti apri al nuovo con ottimismo. Scopri un microcosmo nella persona inizialmente a te sconosciuta e quel microcosmo , diventa anche un po’ tuo.
Cosa non manca mai nella tua valigia: La musica e ...un rasoio! ;-)
Il tuo sogno in valigia: Svegliarmi e far svegliare con un sorriso… e vincere il “turista per sempre”!

Mogherini, nuova lady Pesc: ''Sfide immani, sono grata per la nomina''

Il neo nominato alto rappresentante per la Politica estera Ue Federica Mogherini ringrazia i 28 capi di Stato e di governo europei "per la fiducia che hanno dimostrato con questa decisione" e sottolinea che l'Europa si trova davanti a "sfide immani". Citando la dichiarazione di Schuman: "Bisogna ritrovare il suo spirito", ha detto ricordando il passaggio sulla necessità di creare l'Unione Europea per mantenere la pace




Turismo - Codacons, estate 2014 sarà ricordata per la crisi



Calo medio di circa il 30% in tutta Italia  per lidi e spiagge

Danno di 1,5 miliardi di euro e
bruciati 50 mila posti di lavoro stagionali 

Solo le città d'arte registrano un leggero aumento rispetto al 2013


(ANSA) - ROMA, 30 AGO - ''L'estate 2014 sarà ricordata come quella della crisi sul fronte delle presenze presso lidi, stabilimenti e strutture varie e del fatturato registrato dal settore turistico''. Lo afferma il Codacons, che spiega: "Due i fattori che hanno determinato il dramma del turismo nel nostro paese: la crisi economica che non accenna a placarsi e che ha portato negli anni ad una progressiva riduzione delle partenze e dei giorni di villeggiatura, e il maltempo, con condizioni meteo eccezionali che hanno spinto un numero enorme di cittadini a rinunciare alle vacanze o disdire i pacchetti precedentemente acquistati. Al punto che solo un italiano su due è andato in vacanza tra giugno e agosto. Un dato peggiore delle prime previsioni, aggravato dalle incerte condizioni meteorologiche che hanno inferto il definitivo colpo di grazia al turismo italiano già messo a dura prova dalla concorrenza di paesi come Spagna, Grecia e Croazia''.
    ''Le presenze di cittadini presso lidi e stabilimenti balneari sono calate mediamente del 30% rispetto allo scorso anno - aggiunge il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - e il danno complessivo per il settore turistico e' stimabile in almeno 1,5 miliardi di euro nel periodo giugno-agosto, con ripercussioni pesanti per l'occupazione del comparto, che ha visto bruciare circa 50mila posti di lavoro stagionali". L'unica voce positiva in questa estate 2014 - conclude il Codacons - è quella relativa alle presenze dei turisti stranieri nelle città d'arte e presso alberghi e strutture varie del paese, presenze in leggero aumento rispetto il 2013 nonostante il brutto tempo.

sabato 30 agosto 2014

Indagato l’imam di San Donà

Istigazione all’odio in moschea 

Il prefetto di Venezia mette una task force a disposizione dei sindaci: controlli nei luoghi di preghiera e aggregazione. Cuttaia: «Non sono tollerabili i comportamenti che seminano odio». Layachi: «Ma non è nei centri islamici che le persone vengono reclutate


VENEZIA — «Oh Allah, contali tutti uno a uno, e uccidili fino all’ultimo uomo». I destinatari dell’invettiva erano gli ebrei, l’oratore era l ’ imam Abd Al -Bar r Al - Rawdhi, che aveva pronunciato
Abd Al -Bar r Al - Rawdhi
quelle parole lo scorso 1 agosto nel sermone del venerdì alla moschea di San Donà di Piave. Parole che sono costate l’espulsione quasi immediata dal nostro paese al 27enne marocchino, che ora rischia anche guai più seri: la procura della Repubblica di Venezia ha aperto un fascicolo su di lui per istigazione all’odio razziale, come ha confermato il procuratore capo Luigi Delpino. Non c’è dunque solo l’indagine sui cinque reclutatori di jihadisti in Veneto. In giorni di grandi tensioni sul fronte mediorientale, la procura veneziana si è mossa anche su questo secondo filone. E’ ovvio che le due accuse sono ben diverse: se per l’imam Al- Rawdhi si parla appunto di razzismo predicato di fronte agli altri fedeli, per quanto grave viste le tensioni di cui sopra, per i cinque si parla del ben più pesante reato di associazione con finalità di terrorismo, con pene che vanno fino ai 10 anni per chi vi partecipa e addirittura a 15 per chi se ne fa promotore.
Ma ciò dimostra che sul fenomeno l’attenzione della magistratura è continua, grazie da un lato al lavoro dei carabinieri del Ros, dall’altro ai poliziotti della Digos. Proprio questi ultimi hanno raccolto gli elementi che, presentati alla procura veneziana, hanno portato all’iscrizione sul registro degli indagati dell’imam di San Donà. Quest’ultimo, già lo scorso 6 agosto, è stato rispedito in patria con un volo diretto a Rabat, ma ora intende far comunque valere i suoi diritti. I suoi avvocati, la veneziana Valentina Valenti e il milanese Luca Bauccio, stanno infatti redigendo il ricorso al Tar contro il provvedimento amministrativo di espulsione e sono pronti anche a respingere le accuse della magistratura penale. «La vicenda è stata ingigantita e il nostro cliente ha ribadito che le sue affermazioni sono state fraintese», avevano spiegato fin da subito i legali, anticipando una nuova traduzione delle parole da parte di un esperto. L’argomento è comunque ancora caldo, come dimostra anche il fatto che ieri mattina se n’è discusso in Prefettura a Venezia nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Già a partire dalla prossima settimana una task force di forze dell’ordine, vigili del fuoco e tecnici delle Usl controllerà le sedi utilizzate per la preghiera e per gli eventi «cultural-religiosi » (così come sono stati definiti) in tutta la provincia di Venezia. Solo, però, su richiesta dei sindaci. «La prima richiesta è arrivata dal Comune di San Donà – spiega il prefetto Domenico Cuttaia – ma la task force agirà in tutta la provincia. Già nei prossimi giorni spedirò una lettera a tutti i sindaci, chi fosse inte- ressato potrà scriverci per chiedere il nostro intervento e noi partiremo subito. I primi controlli? Entro la prossima settimana». Il contesto è quello di «misure di vigilanza preventive » per evitare che eventi quotidiani, come gli incontri di preghiera (musulmani e non, sia chiaro) «scivolino» in derive estremiste, come è accaduto nel caso dell’Imam di San Donà o possano aprire spazi di azione a fanatismi, come nel caso dei cinque jihadisti indagati. «La magistratura ha i suoi compiti – dice Cuttaia – a noi è dato quello del controllo in un contesto più ampio. Comportamenti atti a seminare odio e compromettere le leggi non sono tollerabili. Fermo restando il diritto, non messo in discussione, che esistano spazi di aggregazione delle persone in luoghi privati, l’osservanza delle regole comuni non può essere messa in discussione ».
E dunque? Arriveranno i controlli. Quelli dei vigili del fuoco per l’esistenza delle vie di fuga nei locali usati per la preghiera; quelli delle Usl per il controllo delle condizioni di igiene; quelli delle forze dell’ordine, in caso di comportamenti non rispettosi delle regole. «Dev’esserci una vigilanza costante, anche dei cittadini stessi che sono invitati a segnalare comportamenti sospetti – conclude il prefetto di Venezia – vale nella lotta contro le mafie, nella lotta alla delinquenza organizzata e dunque anche nella lotta contro il terrorismo, la task force agirà a tutela dei fedeli rispettosi delle regole e anche dei cittadini. La partenza immediata? Ha un significato simbolico. Vogliamo che sia chiaro a tutti che dall’osservanza delle regole non si può prescindere per nessuna ragione ». «I centri islamici? Non è lì che le persone vengono “reclutate », sottolinea però Kamel Layachi, imam delle comunità del Triveneto e responsabile nazionale del dialogo interreligioso della Comunità religiosa islamica italiana. Secondo la guida spirituale islamica, un ruolo fondamentale ce l’hanno internet e molti altri sistemi come i social network. «Questi sono usati molto di più - continua - Io credo che sia anche compito degli Imam dare ai ragazzi la capacità di filtrare questi messaggi. Di allontanarsi dai discorsi ideologici. Le comunità islamiche servono anche a questo, a dare ai credenti degli strumenti. Se esiste un dialogo e un’alleanza leale e affidabile stanno meglio tutti».

Ad Abano il primo matrimonio fra donne

A Villa Bassi il sindaco Luca Claudio ha celebrato le nozze fra due lesbiche. È la prima unione civile omosessuale fra donne dopo le cerimonie con due coppie di uomini

ABANO TERME (Padova) - Prime nozze lesbiche a Padova. Giovedì pomeriggio a villa Bassi di Abano Terme, il sindaco di Abano Luca Claudio ha “celebrato” il rito simbolico dell’unione tra due trentenni padovane che vivono nella zona della Bassa. E’ la prima unione omosessuale fra due donne dopo le due unioni civili fra uomini celebrati ad Abano dal sindaco Luca Claudio, che un anno fa aveva proposto e fatto approvare dal consiglio comunale l’istituzione del registro sulle unioni di fatto. Il registro, che ha valore solo all’interno del territorio comunale di Abano, dà alle coppie di fatto gli stessi diritti di quelle sposate nell’assegnazione, ad esempio,
delle case popolari. Il matrimonio fra due donne è stato celebrato nella cinquecentesca villa acquistata dal Comune e sede del museo civico. Il palazzo viene utilizzato come «location» per la celebrazione di matrimoni civili e religiose. Il matrimonio, a cui hanno partecipato moltissime persone. Le due trentenni sono arrivate davanti al primo cittadino percorrendo una corsia cosparsa di petali di rosa.

Ambulante aggredisce quattro vigili sulla spiaggia di Jesolo, tre in ospedale

La presidente della Provincia Zaccariotto  chiede l’intervento di Alfano

JESOLO (VENEZIA) — Con tanto di catalogo stava proponendo i suoi orologi Rolex ad alcuni bagnanti. Gli agenti della polizia municipale e provinciale hanno tentato di fermarlo ma lui ha perso il controllo e li ha aggrediti. Ennesimo episodio di violenza nella spiaggia di Jesolo, ancora una volta poliziotti feriti all’ospedale. Venerdì pomeriggio all’altezza di piazza Marconi D.M., senegalese di 29 anni, si è scagliato contro un’agente donna della polizia locale prendendola a pugni in testa, per poi colpire anche gli uomini della provinciale.
Tre dei quattro agenti sono finiti al pronto soccorso dove sono state loro diagnosticate ferite guaribili in una settimana. Il senegalese, che ha tentato la fuga, è stato fermato e ammanettato. Poco più tardi, una volta informato il magistrato di turno, è stato rimesso in libertà e denunciato per detenzione e commercio di orologi contraffatti di marca Rolex, minacce, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, nonché per rifiuto di declinare le proprie generalità e per non essere in regola con il permesso di soggiorno. «Quest’anno abbiamo assistito a diversi episodi di violenza contorni nostri agenti e le forze di polizia – ha commentato la presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto -. Chiedo con forza che il ministro dell’interno Alfano intervenga subito, con la stessa tempestività che ha dimostrato nel caso dell’integralista islamico di San Donà di Piave, e provveda ad espellere dal nostro territorio chiunque reagisca in modo violento»

Jesolo, una giornata al mare. Aperitivo, ristorante e passeggiata a 13 euro a persona.



Cronaca delle vacanze


espadrilles, gin&tonic,

 "pesse" e "bira"

Marti pasà  so 'nda a Jesolo pa fa sciopping, za che vee na trentina de euri da spenda e spanda. La è stada na giornada favoeosa.
Prima tappa non ven (iere 'ndà con un ex Sindaco, Flavio Veronese, tanto pa no sbaiarse e pa star al coert) speso un casso, parchè 'ndee in cerca de un par de espadrillas e no e ven trovae in nisun dei bazar e negossi de scarpe tra Largo Tempini e piassa Bresia, anca ven fat un toc de via dei Pioppi, ma nianca là. A parte che quasi nissun el savea cossa che le è e Espadrillas, e me par strano in te na spiaia, l'unico che el parea saverghine qualcosa el me ha dit che no le tegnea parchè e costa massa poc...
Ven pensà aeora de dedicarse all'enogastronomia (seconda tappa) e sen capitai aea Terrazza Loreley (https://www.facebook.com/terrazzaloreley?fref=ts) dove che ven bevuo sie sete bire a testa, + na bira pa Costa (https://www.facebook.com/cadamuro.costantino?fref=ts), un spris pa Ivan Trevisan e n'antra bira pa Guerrino Lucchetta. A bira a iera tanto bona che quando che l'è sta ora de 'ndar via se sen desmentegai de pagarla (cussì ven a scusa pa tornar) che Matteo Veronese (https://www.facebook.com/matteo.veronese.773?fref=ts) el ne speta con 'ntra mastea de bira coa schiuma. 
Riflession, stando sua Terrassa Loreley e vardando el mar me son accorto che Matteo Rensi no la mia sfondà tanto a Jesolo che a è rimasta roccaforte comunista (saveo quante bandiere rosse iera in spiaia? Almanco una ogni zinquesento metri).
Co sie sete bire de aperitivo, satu che fame? Sen pasai aea terza tappa: e sen dai al Residence & Hotel Villa Sorriso (https://www.facebook.com/pages/Residence-Hotel-Villa-Sorriso-Jesolo/126508664029528?fref=ts) dopo na sautare caminada de un sie sete metri (uno pa bira) pa na zeneta a base de vin bianco (Ribolla gialla) e vin roso (za no me ricorde l'eticheta che a me parea un fià ofuscada) innafiaia da meon col gorgonsoea e sostegnuo da un piatton de pesse de mar. Anca qua no sen riusii a pagar: sarà el destino...
Quarta tappa: caminada col Gin&Tonic. A pie ven continuà, tanto pa digerir, in diression de piassa Massini, ma all'altessa del Casa Bianca al Mare (https://www.facebook.com/CasaBiancaAlMare?fref=ts) no ghe a ven fata pi a continuar e se ven dovuo fermar a beva un Gin&Tonic ristoratore, bon, ma bon, ma bon... fortuna a vossuo che al bar del Casa Bianca ghe fusse el paron,Gabriele Giannetti, che dopo verne individuà come ex jesoeani el ne ha offert e do bibite, ma molto pi' importante el ne ha dit dove trovar e famose Espadrillas...
Semo partii come frecce e semo rivai, un zentener de metri dopo, in diression de piassa Massini, aea botega de Vanin chel vea pi' Espadrillas lu che bire sul stomego noantri.
Immediatamente ho domandà el presso: 13 euri el par. Voee ciamar a Giorgio Priviero pa verificar se el presso el iera corretto, ma po' o pensà che el fusse giust e ghi ne gho compra do pari.
Quinta tappa: subito pa festegiar da Giancarlo Vianello (https://www.facebook.com/giancarlo.vianello.50?fref=ts) che ven trovà in uno dei rari momenti che nol iera ocupà co Del Piero. Ven bevuo co lu qualcosa come do bottigliete de acqua de chea bona pa rinfrescarse e tornar casa.
Sesta tappa: 'na volta reinfrescai na tornà a voia de beva e subitissimamente semo pasai al Manja (https://www.facebook.com/manja.jesolo?fref=ts) sparandose 'nantri do Gin&Tonic. No sè se li ha offerti Gianfranco Ambrosin o el Flavio Veronese , ma son sicuro che mi no parchè no vee pi' schei (dopo el sciopping espadrilleros)
In conclusion se pol raccomandar na giornada mordi e fugi a Jesolo, tanto pa incrementar el turismo, offrendo passeggiata + aperitivi vari + cena di pesce fronte mare + superalcolici in prestigiosissimi hotels ed American bar + quota acquisti in negozi convenzionati al costo de 13 euro a persona. Pa mi in vien tutti, con riscio de radoppiar e presenze che e podarie rivar tranquiamente a 10/11 milioni a staion... Da condivida con Region, Provincia, Comune, Associasion albergatori e associasion comercianti.


19 giugno 2014

"La rabbia e l'orgoglio"

Mi chiedi di parlare, stavolta. Mi chiedi di rompere almeno stavolta il silenzio che ho scelto, che da anni mi impongo per non mischiarmi alle cicale. E lo faccio. Perché ho saputo che anche in Italia alcuni gioiscono come l' altra sera alla Tv gioivano i palestinesi di Gaza. «Vittoria! Vittoria!». Uomini, donne, bambini. Ammesso che chi fa una cosa simile possa essere definito uomo, donna, bambino. Ho saputo che alcune cicale di lusso, politici o cosiddetti politici, intellettuali o cosiddetti intellettuali, nonché altri individui che non meritano la qualifica di cittadini, si comportano sostanzialmente nello stesso modo. Dicono: «Bene. Agli americani gli sta bene». E sono molto molto, molto arrabbiata. Arrabbiata d' una rabbia fredda, lucida, razionale. Una rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza. Che mi ordina di rispondergli e anzitutto di sputargli addosso. Io gli sputo addosso. Arrabbiata come me, la poetessa afro-americana Maya Angelou ieri ha ruggito: «Be angry. It' s good to be angry, it' s healthy. Siate arrabbiati. Fa bene essere arrabbiati. È sano». E se a me fa bene io non lo so. Però so che non farà bene a loro, intendo dire a chi ammira gli Usama Bin Laden, a chi gli esprime comprensione o simpatia o solidarietà. Hai acceso un detonatore che da troppo tempo ha voglia di scoppiare, con la tua richiesta. Vedrai. Mi chiedi anche di raccontare come l' ho vissuta io, quest' Apocalisse. Di fornire insomma la mia testimonianza. Incomincerò dunque da quella...(segue nelle pagine interne)

Calcio, Vicenza ripescato in Serie B

SPORT


La decisione della Figc. Il sindaco Variati: «Riconoscimento alla passione dei tifosi e alla storia gloriosa del club»

20:52  SPORTI biancorossi sono le 22ma squadra del campionato cadetto. Pisa escluso per aver consegnato una «documentazione carente». I toscani: «Faremo ricorso»


Toh, c'è Lapo alla Mostra del Cinema

Come una star 


Firma autografi sul red carpet - D'Ascenzo


venerdì 29 agosto 2014

Jesolo - Ospedale privato, 43mila metricubi di edilizia residenziale. Zoggia attacca l'Usl

Il sindaco contro il direttore Bramezza 
"Non sappiamo nulla di riabilitazione"

E' scontro sul futuro dell'ospedale di Jesolo e sull'ipotesi di parziale privatizzazione. Il sindaco Valerio Zoggia attacca il direttore generale dell'Usl 10 che pochi giorni fa ha inviato una delibera a Comune e Regione nella quale si prevede la realizzazione di una società mista di capitali a controllo pubblico con la partecipazione di un privato al 49 per cento, per la gestione dell'Ospedale.
   Un progetto di cui nessuno sembra essere stato a conoscenza, il sindaco per primo. "L'ho appreso dalla stampa - spiega il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia - e devo dire che mi lascia perplesso il modo di agire del direttore Carlo Bramezza, una tale decisione dovrebbe passare attraverso un confronto, un dibattito". Bramezza non la pensa così e tira dritto per la sua strada: "Sarà un centro riabilitativo sul modello di Motta di Livenza, una struttura a cinque stelle". Un centro nel quale non mancherà un grande pronto soccorso per le emergenze estive, quando il litorale si riempie di turisti.
Valerio Zoggia
   "Questa proposta arriva inattesa per contenuto e caratteristiche - continua Zoggia - Non siamo contrati a priori, ma certe ipotesi devono essere prima condivise". E il primo cittadino non è stato l'unico a sollevare perplessità. Prima di lui lo aveva fatto Salvatore Esposito, rappresentante di Sel. "Si propone di edificare tra i 43mila e i 45mila metricubi di edilizia residenziale con la possibilità di ricavare 26 milioni di euro per ristrutturare l'ospedale. Qualcuno sta portando avanti un progetto speculativo?" Ha chiesto in una interrogazione, L'ipotesi di una gestione mista dovrà comunque essere discussa in commissione sanità del consiglio regionale del Veneto. "Pur essendo una competenza in capo alla Regione - dice il consigliere regionale Bruno Pigozzo - trovo anomalo escludere il territorio dal confronto":

E. Lor.
Corriere del Veneto
venerdì 29 agosto 2014

IL SINDACO DI JESOLO VALERIO ZOGGIA COMMENTA LA PROPOSTA DEL DIRETTORE GENERALE DELL'ULSS 10 SUL RILANCIO DELL'OSPEDALE DI JESOLO

Il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia commenta la proposta del direttore generale dell’Ulss10 sul rilancio dell’ospedale di Jesolo. «Perplesso dal modo di agire di Bramezza. Mi sarei aspettato prima un confronto con l’amministrazione e in consiglio comunale. Ora la proposta va condivisa con la città»

«Ho appreso con sorpresa sulla stampa locale la proposta avanzata dal direttore generale dell’Ulss 10 Carlo Bramezza in merito al rilancio dell’ospedale di Jesolo.  Un modo di agire che mi lascia perplesso in quanto ritengo che sarebbe stato più opportuno condividere con l’amministrazione comunale questo tipo di progetti, magari con un confronto e un dibattito in consiglio comunale. Il tempo, comunque, per farlo, c’è ancora e quindi il mio invito al direttore generale Bramezza è proprio quello di presentare la sua proposta alla città, per fare in modo che quella dell’Ulss 10 sia anche una scelta condivisa il più possibile con i cittadini di Jesolo.
Sulle vocazioni dell’ospedale della nostra città, in questi ultimi 15 anni, si sono accumulate più di una ipotesi: dalla gestione affidata alla casa di cura Rizzola all’ospedale nuovo gestito dal San Raffaele di Milano, tutte discussioni risolte con un nulla di fatto. Quest’ultima proposta di Bramezza arriva, dunque, inattesa, sia per i modi in cui è stata presentata sia per il contenuto e le caratteristiche del progetto.

Come amministrazione comunale restiamo convinti che quanto previsto dalle schede regionali e approvato dalla Conferenza dei sindaci del Veneto Orientale risponda alle esigenze della nostra comunità e del litorale: l’ospedale di Jesolo va confermato nella sua vocazione di struttura per la riabilitazione, garantendo ottimali sistemi di prima emergenza e le funzioni necessarie a far fronte alle esigenze dei turisti confermando il
primariato del Pronto Soccorso
. Il ruolo assegnato al nostro nosocomio si colloca all’interno di una riorganizzazione che deve avere come approdo fondamentale l’ospedale unico. Come amministrazione comunale non siamo contrari a priori ad altre ipotesi ma riteniamo che prima debbano essere condivise».

Ufficio Stampa Comune di Jesolo
Raffaele Rosa
338 4855430
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