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EDITORIALE - C'è crisi. A Jesolo c'è sempre meno richiesta. Molti stanno abbandonando la località. Si è sentito affermare in maniera categorica che è impensabile la costruzione di ulteriori complessi alberghieri od extra alberghieri. L'attuale ricettività di Jesolo è più che sufficiente, perchè l'arenile non puo' ospitare oltre il numero concesso, anche per garantire un certo equilibrio alle aziende esistenti per gli anni a venire. Vorremmo, se possibile, iniziare un piccolo ragionamento su questo tema. Se non fossero sorti, tanti e tali alberghi vent'anni fa. Se non fossero sorti nè bar, nè condomini, nè negozi e coloro i quali rappresentavano allora le aziende esistenti non ne avessero permesso la costruzione, cosa sarebbe di Jesolo oggi? Ed inoltre... (segue pagine interne)

IL TERRITORIO ABBANDONATO: ...Non c'è disastro o calamità naturale infatti che possano essere relegati nella dimensione biblica della fatalità, senza chiamare in causa le responsabilità o quantomeno le corresponsabilità dell'uomo, l'uomo di governo e l'uomo della strada, il potente e il cittadino comune. Vittime, feriti e dispersi; frane, smottamenti e alluvioni; danni e rovine non sono altro che il triste risultato del combinato disposto tra la furia degli elementi e l'inerzia o l'incuria degli esseri umani. Tutto è, fuorché emergenza: cioè eventualità imprevista e imprevedibile, caso fortuito, accidente della storia... Giovanni Valentini - la Repubblica - 3 marzo 2011

mercoledì 17 settembre 2014

Turismo, anno eccezionale in Spagna, a luglio+ 4,5%

Vero che le presenze alberghiere italiane non possono essere comparate al fatturato turistico spagnolo, ma bisogna sottolineare pur tuttavia che una tendenza è una tendenza e che i dati degli incrementi spagnoli fanno capire che qui da noi qualcosa si è trascurato nell'ottica dello sviluppo, mentre da loro qualcosa è stato fatto.

Le potenzialità della Rete cambiano il modo di 'ingaggiare' il cliente, 
ma le destinazioni scelte dagli italiani con le agenzie di viaggio 
online seguono sempre operazioni promozionali e mode


"Tendenzialmente gli italiani restano soprattutto in Italia. Rimini e Riccione sono ancora mete di vacanze per eccellenza. A seguire Ischia. Poi arriva la Sicilia cresciuta rapidamente tra le preferenze degli italiani che qui cercano cultura e buona cucina fra spiagge, lidi, scogliere: Palermo, Catania, Taormina e Siracusa sono solo alcune delle 'Top Destination'.Tra le mete estere c'è la Grecia che quest’anno ha registrato un vero e proprio boom di affluenza turistica per il buon rapporto qualità/prezzo. In testa alle preferenze degli italiani Mykonos. Sempre in Grecia, al secondo posto c'è Santorini, poi Fira, dove è concentrata la maggior parte della vita notturna e il villaggio Perissa, con una spiaggia di sabbia nera lunga 8 chilometri. Dopo la Grecia la Spagna resta una meta privilegiata dagli italiani. Le spiagge spagnole restano in testa alla classifica con Lloret de Mar sulla Costa Brava e Palma di Maiorca".


Nel turismo è boom in tutta
la penisola iberica 

Numeri da record nel turismo spagnolo, a luglio sono stati spesi 8,15 miliardi di euro da turisti di tutto  il mondo. Il 4,5 per cento in più rispetto allo stesso mese del 2013 e il livello più alto da quando la Spagna raccoglie queste statistiche.

Lloret del mar, costa brava 

ITALIA - La fredda estate del turismo, più che la pioggia sono i prezzi a tener lontani gli italiani. Barnabò Bocca, presidente di Federalberghi, dichiara  "Per la prima volta nella storia delle statistiche turistiche moderne i due mesi clou dell'anno, luglio ed agosto, hanno rispettivamente chiuso in negativo per un -0,6% ed un -0,2% di presenze alberghiere". Così, aspettando il sole e le statistiche di settembre, il bilancio si chiude a crescita zero, già che giugno aveva fatto registrate il timidissimo incremento del +1,2%.
   Secondo Bocca, se si guarda dal punto di vista del fatturato, è ancora peggiore, tuttavia. Anche considerando un calo dell'occupazione dell'1,3%.
   Giorgio Palmucci, dell'AICA (Confindustria alberghiera) rincara la dose, sempre su la Repubblica: "Il nord è crollato con le presenze al - 20% in montagna, il mare ha tenuto, ma sofferto. In qualche zona come la Sardegna che aveva perso un 7,6 % in luglio ha recuperato in agosto. La Puglia ha registrato un +5%. Sicilia e Campania tengono, mentre la Calabria è in difficoltà..E' stato un vero e proprio disastro"
   Quest'annno, alla fine, risulterà che i turisti italiani avranno speso una cifretta approssimativamente intorno ai 17 miliardi di euro, quasi un miliardo in più rispetto al 2013. Mentre la torta lievita, le aziende turistiche sembrano soffrire di anoressia, e dimagriscono a vista d'occhio.
   Non abbiamo infrastrutture, e così, 5 milioni di italiani se ne sono scappati all'estero: Croazia, Grecia, Spagna.

Le potenzialità della Rete cambiano il modo di 'ingaggiare' il cliente, ma le destinazioni scelte dagli italiani con le agenzie di viaggio online seguono sempre operazioni promozionali e mode

'Vacanze-tormentone', 

anche il web conferma: 

Spagna e Grecia al top


Orientarsi nella scelta di una vacanza si può fare sostanzialmente in tre modi: rivolgendosi a un tour operator 'tradizionale', optare per il fai da te consultando guide o riviste oppure affidandosi al web dove la componente più rilevante è costituita dalle agenzie di viaggio online. Ma pur cambiando il mezzo, anche gli specialisti dell'accomodation online registrano in linea di massima le stesse tendenze delle agenzie 'classiche' nella scelta delle destinazioni.
Vincenzo Genova, direttore marketing di Venere.com, il web come cambia il modo di 'ingaggiare' il cliente?
"La principale differenza tra un’agenzia di viaggio tradizionale e una online sta nella definizione stessa, ovvero mentre la prima dispone di un punto vendita sul territorio, la seconda ha un negozio online. Questo ovviamente incide enormemente sul numero di clienti raggiunti. I tour operator online infatti possono servire un numero di clienti davvero importante e dislocato in tutto il mondo. Questo bacino di utenza è di grande appeal per le strutture turistiche in quanto consente loro di avere una visibilità che non riuscirebbero a raggiungere in nessun altro modo e di aprire le loro porte ad una clientela internazionale. Questo consente alle agenzie sul web di disporre di una vastità di prodotto a prezzi molto competitivi che una agenzia di viaggio tradizionale non è in grado di proporre. Per lo stesso motivo sempre più tour operator tradizionali usano le agenzie online per effettuare le prenotazioni dei loro clienti. Tale convergenza tra i due mercati, online e offline, è diventata sempre più importante specie in alcuni nazioni, dove l’agente di viaggio tradizionale raggiunge con pochi clic il grande prodotto turistico offerto dalle agenzie online e lo mette a disposizione del suo cliente offline".
E soprattutto, grazie al web, il cliente non è passivo all'offerta che gli viene proposta dai tour operator, ma ha la possibilità di scegliere attivamente la meta delle proprie vacanze potendo consultare da solo una grandissima quantità di materiale in più.
"Esatto, un'agenzia di viaggio online dà la possibilità ai propri clienti di confrontare e farsi la propria idea sulla soluzione alberghiera. In questo caso è il cliente a leggere la descrizione, analizzare le foto e le recensioni degli utenti, a farsi insomma il proprio giudizio per scegliere tra una vasta gamma di possibilità che gli strumenti online permettono".
Ogni anno sembrano esserci dei 'tormentoni' fra le mete estive: da cosa dipende? Sono trainate da scelte dei singoli operatori che spingono l’una piuttosto che l’altra? O dipende da fattori di costo e mode diffuse principalmente dai social network?
"Gli operatori, sia online che offline, determinano la loro offerta in base alla conversione del singolo prodotto, per cui se una destinazione o una struttura converte, viene promossa maggiormente.
Tuttavia, soprattutto i tormentoni estivi, vengono lanciati solitamente in base alle mode o ad operazioni promozionali avviate delle singole destinazioni tramite i loro uffici per il turismo. I social network fanno la loro parte. Poi è chiaro che in questo periodo di ristrettezze economiche il costo della vacanza influenza molto anche la scelta della meta, riducendo, ad esempio, le vacanze all’estero a vantaggio di quelle locali, o creando nuove mete come accade con la Croazia"...continua la lettura dell'articolo di Silvia Minelli Quotidiano Nazionale, 26 agosto 2014







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