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EDITORIALE - C'è crisi. A Jesolo c'è sempre meno richiesta. Molti stanno abbandonando la località. Si è sentito affermare in maniera categorica che è impensabile la costruzione di ulteriori complessi alberghieri od extra alberghieri. L'attuale ricettività di Jesolo è più che sufficiente, perchè l'arenile non puo' ospitare oltre il numero concesso, anche per garantire un certo equilibrio alle aziende esistenti per gli anni a venire. Vorremmo, se possibile, iniziare un piccolo ragionamento su questo tema. Se non fossero sorti, tanti e tali alberghi vent'anni fa. Se non fossero sorti nè bar, nè condomini, nè negozi e coloro i quali rappresentavano allora le aziende esistenti non ne avessero permesso la costruzione, cosa sarebbe di Jesolo oggi? Ed inoltre... (segue pagine interne)

IL TERRITORIO ABBANDONATO: ...Non c'è disastro o calamità naturale infatti che possano essere relegati nella dimensione biblica della fatalità, senza chiamare in causa le responsabilità o quantomeno le corresponsabilità dell'uomo, l'uomo di governo e l'uomo della strada, il potente e il cittadino comune. Vittime, feriti e dispersi; frane, smottamenti e alluvioni; danni e rovine non sono altro che il triste risultato del combinato disposto tra la furia degli elementi e l'inerzia o l'incuria degli esseri umani. Tutto è, fuorché emergenza: cioè eventualità imprevista e imprevedibile, caso fortuito, accidente della storia... Giovanni Valentini - la Repubblica - 3 marzo 2011

lunedì 8 settembre 2014

Al settembre con 28 milioni di italiani in vacanza, ma un miliardo di euro se ne va in Grecia e Croazia

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E' di oggi, 8 settembre 2014, il  grido di la Repubblica: "La fredda estate del turismo, più che la pioggia sono i prezzi a tener lontani gli italiani"
   Barnabò Bocca, presidente di Federalberghi,dichiara al quotidiano di Ezio Mauro: "Per la prima volta nella storia delle statistiche turistiche moderne i due mesi clou dell'anno, luglio ed agosto, hanno rispettivamente chiuso in negativo per un -0,6% ed un -0,2% di presenze alberghiere". Così, aspettando il sole e le statistiche di settembre, il bilancio si chiude a crescita zero, già che giugno aveva fatto registrate il timidissimo incremento del +1,2%.
   Secondo Bocca, se si guarda dal punto di vista del fatturato, è ancora peggiore, tuttavia. Anche considerando un calo dell'occupazione dell'1,3%.
   Giorgio Palmucci, dell'AICA (Confindustria alberghiera) rincara la dose, sempre su la Repubblica: "Il nord è crollato con le presenze al - 20% in montagna, il mare ha tenuto, ma sofferto. In qualche zona come la Sardegna che aveva perso un 7,6 % in luglio ha recuperato in agosto. La Puglia ha registrato un +5%. Sicilia e Campania tengono, mentre la Calabria è in difficoltà..E' stato un vero e proprio disastro"
   Quest'annno, alla fine, risulterà che i turisti italiani avranno soeso una cifretta approssimativamente intorno ai 17 miliardi di euro, quasi un miliardo in più rispetto al 2013. Mentre la torta lievita, le aziende turistiche sembrano soffrire di anoressia, e dimagriscono a vista d'occhio.
   Non abbiamo infrastrutture, e così, 5 milioni di italiani se ne sono scappati all'estero: Croazia, Grecia, Spagna.
   "La competitività la perdiamo giorno per giorno: ristoranti da prezzi più alti che nel resto d'Europa che chiudono alle 10 di sera" dice Gabriele Burgio di Alpitour "Dobbiamo fare più marketing e decidere, per esempio, se in un'area conviene puntare sul turismo giovanile o su quello dedicato alle famiglie. Se ad Ibiza i locali restano aperti fino a tardi dobbiamo fare  lo stesso anche nelle nostre località vocate al turismo giovanile".
Intanto visto Roma è cresciuta turisticamente del 5%, grazie anche alla presenza di Papa Francesco, ma le nostre spiaggie non hanno attrattive di quel livello e dovranno puntare ad ottenere politiche fiscali che inducano ad un incremento dei consumi
   Continuare a contrastare Croazia, Grecia e Spagna con il mare non è più redditizio. Ne hanno tanto e bello pure loro e lo offrono a prezzi inferiori. Converrebbe quindi qualificare maggiormente le nostre spiaggie, come avrebbero voluto negli anni '70 i grandi albergatori di Jesolo. I risultati comunque devono ancora arrivare, forse smarriti nei viottoli che costeggiano gli orticelli propri di una generazione che forse si è fatta sfilare di mano quel colosso che va da Chioggia a Grado.
Resti romani in Aquileia
   Invocare il maltempo lascia, appunto,  il tempo che trova. Convogliare energie mentali e d economiche, finanziare l'ottimismo. Accorgersi che siti turistici come Aquileia ed Oderzo sono sconosciuti a gran parte degli stessi veneti potrebbe essere un segnale di presa di responsabilità. Sono a due passi dal litorale. Sicuro che nessuno ne beneficerebbe? Agenzie di viaggio, guide turistiche, ristoranti nel tragitto, ad esempio, Jesolo-Oderzo oppure Lignano Aquileia (Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia è tra le principali e più antiche istituzioni museali del Friuli Venezia Giulia per dimensioni e importanza scientifica delle sue raccolte, nonché un importante riferimento culturale per il nord-est della penisola: dalla Direzione del Museo Archeologico dipendono anche il Museo Nazionale Paleocristiano di Monastero e, tra le aree archeologiche aperte al pubblico nel territorio comunale, il Foro ed il Porto Fluviale/Via Sacra.). La scuola di Mosaico di Spilimbergo, i borghi medioevali di Cordovado e Valvasone. Le meraviglie del lago di Garda, del Trentino, i vini del Collio, di Lavis, di Valdobbiadene. San Daniele, con i suoi prosciutti e la sua Festa del prosciutto, Asolo e, perchè no, anche le industrie come la Geox o la Diesel potrebbero essere meta turistica. Cortina, la stessa Trieste mitteleuropea e la mondiale Venezia. Nessuno possiede ventaglio più ampio. Il centenario della Grande Guerra dovrebbe farci scoprire itinerari, storie, racconti, ma sembra che la storia non abbia attrattiva turistica, neppure a livello di una piscina o di un campo da tennis. Queste risorse, in un momento nel quale il movimento turistico migliora in tutto nel comparto delle città d'arte, vanno assolutamente considerate ed inserite in un piano generale di sviluppo del turismo triveneto, che può vantare una ricettività alberghiera di primissima qualità e disponibilità. Le Tre venezie sono il "gigante" dell'industria turistica nazionale. Riportiamo gli scandinavi e gli inglesi nella via Bafile di Jesolo, avranno sole e mare e bagni ed anche, se ricordate la Pegasus viaggi, rivedremo le decine di Bus in escursione, per la Croazia, per il palazzo Ducale, ma anche per siti veneti sino ad ora mai esplorati nè quindi sfruttati.
   Recuperare antichi mercati dev'essere un punto di riflessione per riqualificare l'offerta ed adeguare i costi di una vacanza al livello europeo. 
  Chi ha maniche inizi a rimboccarle, che la prossima estate è già cominciata. A laurà! Con visione generale e non particolare del problema. Dalla ricezione, all'entertainment, alla logistica, al controllo dei costi, alla politica...tutti sono chiamati e tutti i responsabili dovrebbero rispondere. 
   Che i cementifici tornino ad essere divertimentifici, magari un po' più verdi... che la viabilità ed i trasporti, anche se Alitalia ci lascia, diventino finalmente un fiore all'occhiello delle genti veneziane.
E' di questi giorni la tragedia ambientale del Gargano. I disastri ambientali non sono mai figli solo di se stessi. Sono aiutati dall'incuria. cerchiamo anche di essere previdenti. Previdenti ed allegri, che un po' di musica non guasta.

Gabriele Colautti

Alcuni dati sono estrapolati dall'articolo di Giorgio Lonardi, pubblicato su la Repubblica di lunedì otto settembre duemilaquattordici, inserto Affari e Finanza, pagina 8.


Oderzo, città archeologica



 

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