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EDITORIALE - C'è crisi. A Jesolo c'è sempre meno richiesta. Molti stanno abbandonando la località. Si è sentito affermare in maniera categorica che è impensabile la costruzione di ulteriori complessi alberghieri od extra alberghieri. L'attuale ricettività di Jesolo è più che sufficiente, perchè l'arenile non puo' ospitare oltre il numero concesso, anche per garantire un certo equilibrio alle aziende esistenti per gli anni a venire. Vorremmo, se possibile, iniziare un piccolo ragionamento su questo tema. Se non fossero sorti, tanti e tali alberghi vent'anni fa. Se non fossero sorti nè bar, nè condomini, nè negozi e coloro i quali rappresentavano allora le aziende esistenti non ne avessero permesso la costruzione, cosa sarebbe di Jesolo oggi? Ed inoltre... (segue pagine interne)

IL TERRITORIO ABBANDONATO: ...Non c'è disastro o calamità naturale infatti che possano essere relegati nella dimensione biblica della fatalità, senza chiamare in causa le responsabilità o quantomeno le corresponsabilità dell'uomo, l'uomo di governo e l'uomo della strada, il potente e il cittadino comune. Vittime, feriti e dispersi; frane, smottamenti e alluvioni; danni e rovine non sono altro che il triste risultato del combinato disposto tra la furia degli elementi e l'inerzia o l'incuria degli esseri umani. Tutto è, fuorché emergenza: cioè eventualità imprevista e imprevedibile, caso fortuito, accidente della storia... Giovanni Valentini - la Repubblica - 3 marzo 2011

venerdì 5 settembre 2014

Agricoltura, 12mila imprese venete disastrate in attesa dell'indennizzo 2012. "Le calamità arrivano da Roma"




Franco Manzato
(AGI) - Venezia, 5 set. - "Le eccezionali calamita' che devastano l'agricoltura italiana non arrivano solo dal cielo, ma da Roma e da un patto di stabilita' che uccide le imprese".
  A sostenerlo l'assessore all'Agricoltura del Veneto, Franco Manzato, che, partendo dalle azioni
messe in campo dopo l'estate 2012, particolarmente avida di piogge, e dalle 12mila imprese agricole che hanno presentato richieste di indennizzo, spiega come fino ad ora "neanche un euro sia arrivato nei conti delle imprese disastrate". Il 14 maggio del 2013 era stata verificata una entrata di quasi 11 milioni di euro dal Ministero nell'apposito capitolo del bilancio regionale e la Giunta regionale aveva provveduto ad impegnare la somma, autorizzando un primo finanziamento delle operazioni agevolate a favore delle imprese agricole danneggiate "A tutt'oggi pero' non e' possibile attuare alcun trasferimento ad Avepa per la liquidazione degli indennizzi spettanti - lamenta Manzato - per mancanza di cassa dovuta al patto di stabilita', nonostante l'accertamento di entrata. Stiamo provvedendo ad un ulteriore impegno per oltre 2,8 milioni sul bilancio 2014, dei quali anche in questo caso e' accertata l'entrata, ma sappiamo gia' che il provvedimento verra' vanificato senza la disponibilita' di cassa". (AGI) Ve1/Bru

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