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EDITORIALE - C'è crisi. A Jesolo c'è sempre meno richiesta. Molti stanno abbandonando la località. Si è sentito affermare in maniera categorica che è impensabile la costruzione di ulteriori complessi alberghieri od extra alberghieri. L'attuale ricettività di Jesolo è più che sufficiente, perchè l'arenile non puo' ospitare oltre il numero concesso, anche per garantire un certo equilibrio alle aziende esistenti per gli anni a venire. Vorremmo, se possibile, iniziare un piccolo ragionamento su questo tema. Se non fossero sorti, tanti e tali alberghi vent'anni fa. Se non fossero sorti nè bar, nè condomini, nè negozi e coloro i quali rappresentavano allora le aziende esistenti non ne avessero permesso la costruzione, cosa sarebbe di Jesolo oggi? Ed inoltre... (segue pagine interne)

IL TERRITORIO ABBANDONATO: ...Non c'è disastro o calamità naturale infatti che possano essere relegati nella dimensione biblica della fatalità, senza chiamare in causa le responsabilità o quantomeno le corresponsabilità dell'uomo, l'uomo di governo e l'uomo della strada, il potente e il cittadino comune. Vittime, feriti e dispersi; frane, smottamenti e alluvioni; danni e rovine non sono altro che il triste risultato del combinato disposto tra la furia degli elementi e l'inerzia o l'incuria degli esseri umani. Tutto è, fuorché emergenza: cioè eventualità imprevista e imprevedibile, caso fortuito, accidente della storia... Giovanni Valentini - la Repubblica - 3 marzo 2011

mercoledì 27 agosto 2014

Jesolo - L' Ospedale «Sarà una struttura a 5 stelle», ma privatizzato

Il direttore generale dell’Asl 10 Bramezza conferma i piani svelati da Sel: riabilitazione al primo posto. L’assessore regionale Stival guida il coro di no: «Nessun atto d’indirizzo nei documenti del Consiglio»



Dal Comune nessun commento


JESOLO. Ospedale ai privati, è già bagarre sulla delibera dell’Asl che parla di gestione pubblica al 49 per cento. Sel, con Salvatore Esposito ha iniziato la protesta, assieme al sindacato Fials di Renzo Sessolo. Il sindaco, Valerio Zoggia, e l’assessore ai servizi sociali, Roberto Rugolotto, stanno ora studiando la delibera e per il momento non esprimono commenti.
Il direttore generale, Carlo Bramezza, conferma: «L’ospedale di Jesolo diventerà una struttura riabilitativa a cinque stelle, unica nel suo genere in Veneto. Costituirà un valore aggiunto per questa azienda sanitaria, per i propri residenti e per i molti turisti che trascorrono le vacanze a Jesolo. Sarà un polo attrattivo per gli utenti di altre Asl e, in termini di business, favorirà il  turismo sanitario e transfrontaliero in applicazione, tra l’altro, alla direttiva europea Crossborder Healtcare». «Il progetto di gestione», aggiunge, «da realizzarsi mediante una società mista di capitali a controllo pubblico con la partecipazione di un sociofinanziario e gestionale privato, sul modello dell’ospedale riabilitativo di  Motta di Livenza, potrà vedere tra i suoi soci lo stesso Comune di Jesolo e le associazioni di categoria e di promozione turistica della città di Jesolo. La nuova forma di gestione migliorerà le performance dell’ospedale, ridurrà i costi, potrà avvalersi di strumenti flessibili rispetto alla mera gestione pubblica, consentirà di promuovere un servizio completo per la salute e il benessere degli utenti, sia in regime di servizio sanitario nazionale che a pagamento. Così avremo il vero rilancio dell’ospedale di Jesolo».
«Apprendiamo dai giornali di questa iniziativa», dicono Daniele Bison e Ilenia Buscato, «e che il Comune di Jesolo avrebbe anche la possibilità di entrare nella società, il sindaco riferisca in Consiglio e inviti il direttore generale a fare chiarezza, tenendo conto che la casa di cura Rizzola a San Donà doveva essere ridimensionata in quanto struttura in più rispetto a quelle pubbliche».
La delibera dell’azienda sanitaria è stata inviata alla Regione per l’approvazione e al Comune di Jesolo per i conseguenti adempimenti. Nel frattempo, sempre riguardo l’ospedale di Jesolo, è stato pubblicato il bando per la direzione dell’unità complessa (primariato) di medicina, e sono in via di pubblicazione i bandi per la direzione della unità complesse di pronto soccorso e di medicina fisica e riabilitazione.
Dalla Regione, però, l'assessore Daniele Stival chiede la sospensione «non trovando negli atti programmatori della giunta e del consiglio regionale nessun atto di indirizzo per la trasformazione di Jesolo da pubblico a pubblico-privato».
 «Ospedale vendesi», commenta provocatoriamente Marina Alfier dei Comunisti Italiani, «Siamo convinti che Jesolo non sia Motta di Livenza e che la struttura ospedaliera litoranea, per la sua posizione sulla più ambita spiaggia del Nord Italia, con i suoi 65.000 metri quadrati di terreno, faccia gola a più di qualcuno».


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