Inserzione testata

Colonna editoriale

EDITORIALE - C'è crisi. A Jesolo c'è sempre meno richiesta. Molti stanno abbandonando la località. Si è sentito affermare in maniera categorica che è impensabile la costruzione di ulteriori complessi alberghieri od extra alberghieri. L'attuale ricettività di Jesolo è più che sufficiente, perchè l'arenile non puo' ospitare oltre il numero concesso, anche per garantire un certo equilibrio alle aziende esistenti per gli anni a venire. Vorremmo, se possibile, iniziare un piccolo ragionamento su questo tema. Se non fossero sorti, tanti e tali alberghi vent'anni fa. Se non fossero sorti nè bar, nè condomini, nè negozi e coloro i quali rappresentavano allora le aziende esistenti non ne avessero permesso la costruzione, cosa sarebbe di Jesolo oggi? Ed inoltre... (segue pagine interne)

IL TERRITORIO ABBANDONATO: ...Non c'è disastro o calamità naturale infatti che possano essere relegati nella dimensione biblica della fatalità, senza chiamare in causa le responsabilità o quantomeno le corresponsabilità dell'uomo, l'uomo di governo e l'uomo della strada, il potente e il cittadino comune. Vittime, feriti e dispersi; frane, smottamenti e alluvioni; danni e rovine non sono altro che il triste risultato del combinato disposto tra la furia degli elementi e l'inerzia o l'incuria degli esseri umani. Tutto è, fuorché emergenza: cioè eventualità imprevista e imprevedibile, caso fortuito, accidente della storia... Giovanni Valentini - la Repubblica - 3 marzo 2011

domenica 24 agosto 2014

71 Mostra del Cinema, calendario e guida

71. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica

27 agosto > 6 settembre 2014

Calendario delle proiezioni per il pubblico

Il calendario delle proiezioni per il pubblico alla 71. Mostra si articola in 11 giornate, da mercoledì 27 agosto a sabato 6 settembre 2014. Biglietteria >>
Pre-apertura della 71. Mostra: martedì 26 agosto, ore 20:15 Sala Darsena, con Maciste alpino (1916) di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto, con la supervisione alla regia di Giovanni Pastrone (Italia, 95’, v.o. muto). Con accompagnamento musicale dal vivo.


71. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA
[ Visualizza il calendario pubblico/accreditati in formato PDF, incluso anche il programma di Esterno Notte  a Venezia e Mestre ]

MERCOLEDÌ 27 AGOSTO

GIOVEDÌ 28 AGOSTO

VENERDÌ 29 AGOSTO

SABATO 30 AGOSTO

DOMENICA 31 AGOSTO

LUNEDÌ 1 SETTEMBRE

MARTEDÌ 2 SETTEMBRE

MERCOLEDÌ 3 SETTEMBRE

GIOVEDÌ 4 SETTEMBRE

VENERDÌ 5 SETTEMBRE

SABATO 6 SETTEMBRE





MINI GUIDA ALLA MOSTRA DEL CINEMA


Dal Pasolini di Ferrara agli italiani Costanzo, Martone 
e Munzi. Passando per una giuria presieduta 
da Alexandre Desplat. 
Ecco la 71esima edizione del Festival


di Marta Galli
Il leone, simbolo del Festival di Venezia (Credits: CHRISTOPHE SIMON/AFP/Getty Images)
Il leone, simbolo del Festival di Venezia 
(Credits: CHRISTOPHE SIMON/AFP/Getty Images)








Le carte sono sul tavolo. La rosa dei film e dei registi che
parteciperanno alla 71esima Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia è svelata. Ad aprire le proiezioni,
il 27 Agosto, sarà Birdman (o The Unexpected Virtue of 
Ignorance) di Alejandro Iñárritu, con un curriculum
da 12 nomination all’Oscar (per i film precedenti) e un cast
(quello attuale) di assoluto richiamo (Michael Keaton, Edward
Norton, Emma Stone, Naomi Watts). Spiccano tra i registi
nomi di peso come Andrei Konchalovsky, Amos Gitai,
Peter Bogdanovich, ma anche Shinya Tsukamosto, David
Gordon Green, Abel Ferrara e Roy Andersson, che di solito
siamo abituati a vedere a Cannes. Per il secondo anno
consecutivo in gara c’è inoltre un atteso documentario,
The Look of Silence, di Joshua Oppenheimer, fuori
concorso Slavatores e Lars Von Tryer. Ora che la macchina
è stata innescata, mentre si lavora febbrilmente ai palinsesti
e a oliare gli ingranaggi perché tutto funzioni al meglio, il
tormentone parallelo è in fieri. Ecco i temi caldi:
La prima domanda scontata. Un po’ come i mondiali di
calcio, il festival del cinema di Venezia produce sempre un
certo nazionalismo, che si traduce nella domanda: e i
ilm italiani? Il direttore Alberto Barbera ha raccontato
di averne passati al setaccio parecchi, di questi 3 sono in
lizza per il Leone D’Oro e si faranno notare. Si tratta de
Il Giovane Favoloso di Mario Martone, con Elio
Germano nei panni di Leopardi; Anime Nere di Francesco 
Munzi, girato (in dialetto calabrese) in un paesino dell’
Aspromonte; Hungry Hearts di Saverio Costanzo
che invece è stato girato a New York, con un budget contenuto,
interpretato da Alba Rohrwacher e Adam Driver, ora impegnato
nelle riprese del quarto episodio di Star Wars con George Lucas.
“Non sono certo i film che sbancheranno il botteghino” –
ha spiegato Baratta – “ma i festival rimangono uno dei pochi luoghi
in cui la logica soffocante del profitto non costituisce l’elemento
dominante”.
La seconda domanda scontata. Ci saranno le grandi star? A
metterne in dubbio la presenza è la concomitanza temporale con
il ben più accentrante Festival del Cinema di Toronto, ma di
nuovo Baratta conferma che lo struscio di divi di spicco è
assicurato: Al Pacino, Michael Kiton, Willem Dafoe, Ethan Hawke,
Bill Murray, Edward Norton, e le attrici, naturalmente, a
cominciare dalle francesi Catherine Deneuve, Chiara Mastroianni,
Charlotte Gainsbourg, ma anche le hollywoodiane Emma Stone e
Naomi Watts.
Non è festival senza la madrina. Se l’anno scorso è stata
una bionda, Eva Riccobono, ad aprire e chiudere il Festival, 
quest’anno sarà una bruna mediterranea. Luisa Ranieri è 
un’attrice di cinema e di teatro, con frequenti incursioni in 
fiction televisive. Debutta nel 2001 con Leonardo Pieraccioni 
nel film Il Principe e il Pirata. Fa il suo ingresso nel cinema 
d’autore tre anni più tardi con Il Filo Pericoloso delle Cose
episodio del film Eros di Michelangelo Antonioni (presentato 
alla 61esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia).
La stanza dei bottoni. Tra i responsabili del verdetto finale
ci sarà anche Carlo Verdone, assieme a Tim Roth, Sandy Powell,
Joan Chen, Philip Gröning, Jessica Hausner, Jhumpa Lahiri, ed
Elia Suleiman. A capo del panel di giurati: Alexandre 
Desplat, pluripremiato compositore di musiche per il cinema.
Tra i maggiori successi, le saghe di Twilight e Harry Potter,
 ma anche i film di Wes Anderson. 
Tra il qui della crisi e l’altrove della letteratura. Se è vero
che il cinema riflette lo spirito del tempo, è da constatare lo stato
di crisi che i film raccontano, molti di questi hanno per tema la
guerra (Good Kill di Andrew Niccol con Ethan Hawke e The Cut
di Faith Akin, sul genocidio degli armeni). Ma c’è soprattutto
tanta letteratura: l’atteso Pasolini di Abel Ferrara (con Dafoe,
Riccardo Scamarcio e Valerio Mastrandrea), il Leopardi di Martone,
The Humbling di Berry Levinson, tratto dal romanzo di Philip Roth,
con Al Pacino, The Sound and The Fury di James Franco tratto da
 William Faulkner. Annunciata anche la presenza della politica
nei film italiani (tra questi La Trattativa di Sabina Guzzanti).
Per dirla con Alberto Baratta: “un altro cinema possibile”.
Festival del Cinema di Venezia, dal 27 Agosto al 6 Settembre 

Nessun commento:

Posta un commento